IL MITO DI ULISSE E CALIPSO E LA GROTTA DI SATERIA - CONOSCEREPANTELLERIA

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IL MITO DI ULISSE E CALIPSO E LA GROTTA DI SATERIA

CONOSCERE








finchè arrivò alla grande spelonca.
nella quale abitava la ninfa dai riccioli belli…
..Quattro fonti sgorgavano in fila con limpida
acqua,vicine tra loro e rivolte in parte diverse.…
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Odissea canto I verso 57-58 e 70-71

PANTELLERIA - L'ISOLA DI OGIGIA NELL'ODISSEA

La grotta di Sateria (oggi purtroppo non accessibile per motivi di sicurezza) ha tutte le caretteristiche per essere associata al mito che Pantelleria può essere Ogigia, perchè Omero la posiziona...in una terra circondata dall’acqua, dov’è l’ombelico del mare, un’isola fitta di alberi….(Odissea canto I verso 50-51) ed è indubbio che l'isola di Pantelleria ha una posizione centrale nel mediterraneo, e soprattutto Omero dice che non ha altre isole vicine, inoltre le rotte di comunicazione con la civiltà Creto-Egea è dimostrata dai recenti ritrovamenti al villaggio preistorico di Mursia, che corrispondono al periodo citato dall'odissea ed anche la terra fertile vulcanica di Pantelleria, è oggi come in passato coperta da fitti boschi. ....finchè arrivò alla grande spelonca nella quale abitava la ninfa dai riccioli belli… ..Quattro fonti sgorgavano in fila con limpida acqua, vicine tra loro e rivolte in parte diverse.…(Odissea canto I verso 57-58 e 70-71)  La presenza di un'ampia grotta in riva al mare, la grotta di Sateria, con fonti di acqua termale (attualmente tre sorgenti ma prima erano quattro) dove Omero immagina la sede di Calipso. Il nome Sateria insieme a Scauri, è uno dei rarissimi toponimi di origine non araba presenti sull'isola e si trovano sulla costa Ovest dell'isola. La derivazione del nome Sateria è da - soter - (salute) che coincide con le qualità riconosciute da sempre delle acque curative della grotta. Ma Omero dice anche.... attorno alla grotta profonda, s’allungava vigorosa una vite, ed ora fiorita di grappoli. (Odissea canto V verso 68-69) Pantelleria sin dall'antichità è riconosciuta per la sua eccellente e dolcissima uva di zibibbo e ciò corrisponde alla citazione. Che Ulisse (Odisseo) sia rimasto per ben sette anni e che il messaggero degli Dei abbia costretto la ninfa Calipso a lasciare andare via Ulisse, è comprensibile il lungo periodo, visto la bellezza di Calipso e della sua isola che noi possiamo benissimo associare all'isola di Pantelleria e al mito di Ulisse e di Ogigia. Il visitatore oggi, certo non rimarrà ammaliato dalla bellezza dell'isola per sette anni, ma certo per sette giorni almeno.

ITINERARIO NEI LUOGHI  DELLA NARRAZIONE DI  ULISSE E CALIPSO
NELL’ISOLA DI OGIGIA

Un itinerario che ripercorre i luoghi dell’isola di Ogigia e della ninfa Calipso e Ulisse in cui Omero descrive nell’Odissea idealizzati nell’isola di Pantelleria di oggi. Un percorso che inizia nella grotta di Sateria, ancora oggi un luogo unico anche per i panteschi che è sinonimo di benessere. Un’ampia grotta in una caletta in riva mare (all’epoca dell’Odissea era più lontana dalla battigia). Poi inoltrarsi nell’entroterra nella contrada di Serraglia per ritrovare i vitigni antichi di Zibibbo (su piede franco sopravissuti alla peronospora del 1936) che portano il DNA delle viti primordiali che risalgono a millenni fa e rifarsi alla citazione.. attorno alla grotta profonda, si allungava vigorosa una vite, ed ora fiorita di grappoli. Seguendo un sentiero si arriva in una valle (anticamente chiamata Vallone del Re) lato Sud di Pantelleria, dove è sopravissuto ai tagli e alla bonifica agricola un piccolo bosco di lecci secolari con grossi tronchi che sono un’immagine di un bosco del periodo dell’ambientazione dell’odissea e dei tronchi necessari a Ulisse per costruire una zattera per lasciare l’isola…



Una scure grande gli diede(Calipso),

da impugnare a due mani,
di bronzo, affilata a due tagli: v’era infisso
un bel manico di legno d’ulivo;
gli diede inoltre una lucida ascia. S’avviò
verso l’orlo dell’isola dov’erano gli alberi alti......
.....Ne abbatté in tutto venti,
li sgrossò con la scure di bronzo,
li spianò a regola d’arte e li fece diritto col filo.
Intanto Calipso, chiara fra le dee, portò trivelle:
egli fece in tutti dei fori e li strinse l’un l’altro,
connesse la zattera con caviglie e chiavarde.
Come è grande il fondo di un’ampia nave da carico
che un uomo esperto dell’arte fabbrichi cavo,
così il grande Odisseo lo fece per l’ampia zattera



ANTICA ASCIA A DUE TAGLI IN USO A PANTELLERIA PER LA LAVORAZIONE DELLE PIETRE
BOSCO DI LECCI SECOLARI DIETRO ISOLA
vista del tramonto dalla grotta di Sateria-Pantelleria
vista del tramonto da sopra della grotta di Sateria-Pantelleria

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LA STRADA DEI VINI


...vini aromatici e passiti pieni di sensazioni olfattive che esprimono la natura vulcanica dell’isola di Pantelleria.



L'ARCHEOLOGIA


I segni visibili della prima colonizzazione umana in forma stabile nell’isola di Pantelleria è databile attualmente nel secondo millennio a.C


ELENCO DAMMUSI


Soggiornare in un dammuso è come un viaggio nel tempo nel modo diverso di abitare....

info 3664036041
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