ARCHEOLOGIA
ARCHEOLOGIA - IL VILLAGGIO PREISTORICO DI MURSIA PANTELLERIA (Sicilia)
I segni visibili della prima colonizzazione umana in forma stabile nell’isola di Pantelleria è databile attualmente nel secondo millennio a.C con le sue strutture quali il villaggio fortificato di Mursia/Cimillia con i resti delle capanne e con le tombe monumentali in pietra lavica denominate “sesi” ed anche i resti dei terrazzamenti agricoli preistorici. Solo la scelta del sito di questa popolazione ha permesso di trovare incredibilmente dopo millenni queste edificazioni quasi integre. Questa piccola comunità costituita da poche centinaia di individui inizia a realizzare le prime strutture di trasformazione del territorio dell’isola utilizzando le pietre che coprivano le superfici del terreno, dissodando, spostando, accumulando. Il villaggio fortificato, costituisce la prima esperienza complessa di adattamento e modifica del territorio. Il villaggio è collocato ai margini della colata lavica di monte Gelkamar, che fa risalire la sua formazione a circa 22.000 anni fa, costituito da lave soda-trachitiche, distante a meno di un chilometro verso Nord vi è un cono di scorie di natura piroclastica denominata Cuddie Rosse, che è il bordo fisico - visivo ed anche il confine dell’area associata al villaggio. ll villaggio è suddiviso in due settori dalla strada asfaltata costruita nel anni 1936/38 che ripercorreva la traccia dell’ antica via di accesso al villaggio, un sentiero che si arrampicava in una gola dominato e difesa dal lato Nord-Ovest del settore A e dal lato Nord-Est del settore B che ha subito uno smantellamento totale della cinta di difesa per utilizzare le pietre per la costruzione dei terrazzi a valle e dai dammusi adiacenti edificati nel 1700. Il lato Ovest del settore B ed i lati Sud-Ovest dei settori A e B erano naturalmente difese dagli strapiombi verso la costa. Il fronte Nord-Est quasi integro con poche pietre mancanti nella parte superiore dovuti al rotolamento verso il lato opposto è costituito da una rampa di pietre, utilizzata a contrafforte delle spinte del prospetto principale. La struttura muraria è una sezione virtuale formata da una serie concatenata di strutture circolari piene che a loro volta sono una concatenazione di strati di pietre addossati con uno spessore medio di circa 60 centimetri con un ampliamento costruttivo inclinato verso il centro. Lo stesso procedimento è applicato per la costruzione delle tombe (sesi) dove vi è la collocazione nella struttura circolare piena di corridoi che portano alle celle funerarie, queste ultime utilizzano il principio costruttivo di una piccola volta che implicava obbligatoriamente una sagoma provvisoria per poter posizionare le informe pietre della chiusura della stessa. All’interno del villaggio le capanne erano costruite in muratura a secco con la copertura in travi di legno e rami, impermeabilizzate con uno strato di terra argillosa. Quindi un villaggio del secondo millennio a.C che si può definire leggibile in tutti i suoi elementi strutturali, anche grazie all’inconsapevole apporto del contadino dell’ epoca storica che ha coperto con uno strato di terra spesso qualche decimetro, trasportato dalla valle sottostante sino all’interno di tutte e due settori (A e B) per creare dei terreni adatti a coltivazioni di vitigni e poi capperi (i dati fanno collocare questo intervento agricolo tra il 1700-1800). All’interno di questo spazio con gli scavi archeologici in corso, emergono le abitazioni, in alcuni casi con un alzato in muratura abbastanza significativo da poter cogliere gli elementi che si possono definire, il “codice genetico “ del costruito dell’isola di Pantelleria.
LICHENI MILLENARI SU PIETRE DEL MURO ALTO DEL VILLAGGIO PREISTORICO
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